FDI: ALTROCHE’ ECCELLENZA…GIOCHI DI POLTRONE E POTERE
Volano gli stracci in Regione Emilia Romagna tra l’Assessore Donini e la Dirigente Petrapulacos.
Alla base dello scontro ci sarebbe la circolare firmata nelle settimane scorse da Petropulacos, che sospendeva lo screening anti-Covid per il personale sanitario, decisione che ha visto il no dei sindacati, ma che è stata anche disconosciuta dall’assessore, ma le ragioni sarebbero ben più profonde.
Mal vista da sindacati e molti direttori generali i quali sembrerebbe ne avrebbero chiesto la testa, anche in ragione della sua opposizione ad ampliare il deficit già pesante nei conti pubblici della sanità.
“Io vado avanti. Se mi vogliono licenziare, devono fare loro il primo passo” ha detto la direttrice all’agenzia Dire, al termine dell’incontro di ieri pomeriggio dei direttori delle aziende sanitarie, dei tecnici dell’assessorato e dei sindacati, Donini compreso che ha confermato “i test periodici di controllo anti Covid, almeno fino al termine della fase di emergenza sanitaria proclamata dal governo“. “Ma questa è una decisione più a tutela degli stessi pazienti che non per un tema di sicurezza sul lavoro“, contesta Petropulacos, che prende ancora le distanze da Donini. “Tra noi c’è un divario culturale incolmabile“.
La risposta dell’Assessore non ha tardato ed oggi in commissione sanità ha parlato “Meglio fare una riunione in più per arrivare a una condivisione che un’imposizione, di una scelta non concertata; preferisco il confronto all’elemento distruttivo di una comunicazione d’imperio; l’atteggiamento a cui abbiamo assistito è stato, a mio giudizio, incompatibile con la funzione di direzione generale, di grande isterismo e di grande conflittualità”.
La Petrapulacos, a cui è stato impedito di parlare in commissione sanità ha poi chiesto di riferire la sua versione ed è stata sentita da Lega e Fratelli d’Italia.
E’ proprio Fratelli d’Italia che ha attaccato più duramente. Il capogruppo in Regione Marco Lisei: “Siamo sconcertati e preoccupati di quanto sta accadendo in queste ore hai vertici della sanità. Lo scontro violento tra Assessore e Direttore, con reciproche accuse, si sta consumando a scapito dei cittadini che in queste ore, invece, chiedono risposte a tanti temi fino ad ora affrontati in modo superficiale e fallimentare.

Caos tamponi, rilascio dei green pass tardivo, prestazioni sanitarie arretrate, buchi di bilancio, personale sanitario non valorizzato con stipendi bassi, assenza dei medici di base e di pronto soccorso sono solo alcuni dei problemi che vivono i cittadini, senza considerare un deficit di bilancio che è un vero e proprio buco che ancora non sappiamo con quali risorse ripianare.
Questa contesa ormai è di dominio pubblico e non può quindi essere sottratta alla trasparenza, ma non possiamo non rilevare come si sia palesato quello che da anni denunciamo, la decantata eccellenza sanitaria emiliano romagnola è un risiKo di potere e di poltrone che si gioca e si è giocato mentre cittadini, medici e personale sanitario facevano sacrifici enormi. La nostra convinzione è stata infatti confermata anche oggi, dalle parole dell’Assessore Donini e della dott.ssa Petrapulacos, emerge infatti uno scontro con personalismi di sistema, non solo di questi due attori, ma anche di tanti dirigenti e direttori.“
Sulla stessa linea il Consigliere e Segretario Regionale Michele Barcaiuolo:

“Pensare che lo scontro sia figlio di una diversa visione sulla circolare riguardante lo screening dei sanitari sarebbe miope ed infantile. Sotto c’è, evidentemente, ben altro; uno scontro di potere tra chi probabilmente ha sollevato una malagestione della sanità regionale, dal massimo vertice amministrativo, e chi continua a raccontare la storia che tutto è perfetto.“
Questo scontro tra i massimi vertici regionali della sanità rappresenta l’implosione di un sistema che deve essere assolutamente rivisto nelle sue fondamenta. L’assordante silenzio del Presidente Bonaccini su questa questione è emblematico del fallimento delle politiche sanitarie regionali.
La sanità occupa oltre l’80% del bilancio regionale, se si palesa uno scontro così aperto, cruento, violento, tra il vertice politico, scelto da Bonaccini, e il vertice amministrativo, scelto da Bonaccini, è evidente il suo fallimento.“