In piena emergenza Coronavirus, il PD modenese non si smentisce.
La maggioranza in Comune di Modena guidato dal rosso Partito democratico e delle sue sinistre stampelle ha approvato un bilancio nel quale è previsto l’aumento dell’addizionale comunale all’Irpef.
E ciò è accaduto il 26 marzo 2020, in piena emergenza da Covid 19, in un momento in cui ai cittadini e, in particolare, ai ceti produttivi come i commercianti, ristoratori ed imprenditori è mancata (e mancherà) liquidità per la chiusura prolungata delle loro realtà.
Infatti, questa infausta ed incomprensibile scelta colpisce per il ceto maggiormente produttivo del tessuto economico modenese nonché i mondi più strategici della Città: export e turismo.
Come sempre, la ricetta di questa Amministrazione è gravare sul ceto medio e non intaccare alcuni servizi che potrebbero invece essere esternalizzati ovvero “ripensati.
Per il Partito democratico modenese tassare senza investire é indice di incapacità di programmare investimenti che possano andare a beneficio della collettività. Dopo oltre 70 anni di governo monocolore, il “Sistema Modena” è ormai divenuto autoreferenziale e non riesce più a combattere le sfide che il futuro riserva alla Città, che rimane incancrenita a troppe commistioni e non si schioda da visioni politiche che sono ormai divenute veri e propri dogmi.
Il gruppo di Fratelli di Italia in Comune ha fortemente votato contro questo bilancio, figlio della vecchia logica: tassare, tassare, tassare.
Abbiamo votato contro perché non possiamo che essere contrari all’approvazione di un bilancio debole e poco lungimirante per le sfide che Modena dovrà affrontare una volta rientrata l’emergenza sanitaria e della inevitabile regressione economica che purtroppo è già realtà.
Abbiamo votato contro perché questo aumento delle tasse costituisce Uno schiaffo non solo ai bilanci familiari, ormai sotto stress, ma soprattutto alla intelligenza e alla dignità dei modenesi.