immagini estratte da articoli de "Il resto del Carlino".
BOLOGNA – “La nuova ciclabile di viale Lenin non è sicura”. Così si esprimono gli esponenti di Fratelli d’Italia, il deputato On. Galeazzo Bignami, Marco Lisei, consigliere regionale e Francesco Sassone, capogruppo in comune a Bologna di FDI. Oltre alla nuova corsia ciclabile che ha ridisegnato via Saragozza ed il flusso di traffico, dato che è stata messa in atto una riduzione della carreggiata per far spazio alla corsia, ricavata appunto tra i parcheggi e la carreggiata, arriva un’altra pista ciclabile che lascia perplessi gli esponenti di FDI: siamo nel quartiere Savena, in viale Lenin, una delle arterie principali alla città. Qui, la corsia riservata alla mobilità ciclabile si incastona tra la fila di parcheggi adiacenti al marciapiedi e la carreggiata.“Nessuno è contro le piste ciclabili, ma devono essere fatte in sicurezza, con buon senso e su strade idonee”, anticipano Galeazzo Bignami, Francesco Sassone e Marco Lisei.
Per vedere il servizio di “ètv” clicca qui:
I tre politici in quota Meloni sono convinti, insieme a molti cittadini che hanno incontrato durante le dirette Facebook nelle quali hanno fatto pubblica denuncia del tema, che un percorso del genere in una via così trafficata possa portare a “conseguenze spiacevoli per la sicurezza”, per non parlare del rischio di gravi incidenti. Difatti per dare vita ad un grave sinistro stradale, basta che un automobilista disattento apra lo sportello di un auto posteggiata, senza controllare, coinvolgendo sia ciclisti che altre vetture in circolazione. “Non si vuol fare nessun procurato allarme, ma solamente evidenziare possibili pericoli, concreti e verosimili, che derivano da scelte veramente inspiegabili della Giunta Merola.”
Per vedere la diretta Facebook di Galeazzo Bignami, clicca qui:
I tre esponenti di FDI, lamentano anche il fatto che al riduzione della carreggiata dalla presenti due corsie ad una sola comporterà il verificarsi di notevoli ingorghi con aumento delle emissioni inquinanti a due passi da un plesso scolastico – le scuole Viscardi – il cui giardino dà proprio su via Lenin. A complicare il tutto, poi, ci si è messo anche il fatto che è stata impedita, la svolta a sinistra sulla via Emilia, il che costringe gli automobilisti ad un percorso più lungo e tortuoso per immettersi sulla via Emilia stessa, allungando i tempi di percorrenza e creando ulteriori ingorghi.
Per vedere la diretta di Marco Lisei e Francesco Sassone clicca qui:
Oltre a manifestare perplessità in ordine all’inutilità e all’inadeguatezza di questa ciclabile, Fratelli d’Italia denuncia anche il metodo con il quale sono stati avviati i lavori. Difatti, la realizzazione di questa pista non è stata concordata per nulla con i cittadini, non è passata in consiglio comunale e non è passata neanche nel consiglio di quartiere. “In consiglio comunale sono stati approvati il PUMS e il PGTU che sono piani nei quali si faceva riferimento alla realizzazione delle piste ciclabili ma il come, il dove, il quando non sono stati condivisi con i cittadini”, afferma Francesco Sassone, capogruppo di FDI a Palazzo D’Accursio.
Inoltre, gli esponenti di FDI, ritengono sbagliato se non grottesco che queste “scelte”, anche se sarebbe meglio chiamarle “prepotenze politiche”, vengano giustificate sfruttando l’emergenza Covid-19 e dunque considerando queste “scelte” come necessarie e, in quanto tali, dunque, da assumere in via emergenziale. “Nessuna scelta è stata illustrata né tanto meno condivisa, è ciò ci appare tutto meno che democratico da parte del partito rosso che governa Bologna”, afferma il capogruppo in regione Lisei.“Chi le ha realizzate – continuano Bignami, Lisei e Sassone contestando fortemente l’amministrazione che adotta la scusa dello stato emergenziale – dovrà assumersi le proprie responsabilità politiche, sia per i problemi che sta già creando, sia qualora dovessero accadere delle disgrazie”.Fratelli d’Italia propone una mobilità sostenibile, intelligente e condivisa coi cittadini, per questo fa pubblica denuncia di una viabilità confusionaria, costosa, pericolosa e impartita dall’alto.