BIGNAMI – LISEI FDI ATTACCANO: PREOCCUPANTI ZONE D’OMBRA E GIOCHI DI POTERE
Lo scontro ai vertici della Sanità emiliano romagnola fra l’Assessore Raffaele Donini ed il Direttore Generale Licia Petrapulacos per qualcuno è solo la punta dell’iceberg di un sistema sanitario modellato su personalismi, giochi di poltrone e di potere, interessi economici e politici.
Come sappiamo e di ieri la notizia che la Petrapulacos è stata sospesa dall’incarico per 30 giorni, “con effetto immediato” e “dovrà rimanere assente dal lavoro, mantenendo, come previsto, lo stipendio” nel frattempo l’Ufficio procedimenti disciplinari della Regione ha infatti avviato un procedimento disciplinare.
Dalle parole della Petrapulacos sembra che pagherebbe “il prezzo” di essersi messa di traverso alla volontà di Assessore e plenipotenziari della sanità. Non avrebbe a suo dire consentito di spendere e spandere alla luce del pesante deficit (oltre 500 milioni!) di bilancio esistente (certo difficile darle torto visto che le responsabilità erariali non sono certo un’opinione). Sceerning al personale sanitario, assunzioni, presa in carico, sono solo alcune delle voci di spesa che avrebbero potuto aggravare quel deficit che per lei il “decreto Calabria” impedisce. Per l’Assessore Donini, mansueto ed abile manovratore politico, poco incline a fare scontenti, molto attento al consenso evidentemente non era accettabile che un dirigente compromettesse i rapporti con i sindacati (CGIL, CISL e UIL), con il comparto privato che in sanità sta acquisendo un peso sempre maggiore come dimostrano le Assunzioni dell’ex Assessore alla Sanità della Regione, Venturi al gruppo Garofalo e la vociferata possibile assunzione dell’ex Assessore alla Sanità del Comune di Bologna, Giuliano Barigazzi, al gruppo Aiop.
I rumors sono, infatti, che Donini abbia voluto fortemente l’assessorato alla Sanità, ritenendolo quello di maggior peso e quello che gli avrebbe aperto la strada ad una possibile successione di Bonaccini, poi è arrivato il Covid che gli ha scombinato i piani forse, ma non le intenzioni di costruire solidi legami con i plenipotenziari della sanità.
Il caso Petrapulacos ci riporta però alcune anomalie.
La prima. Una forte ingerenza della politica sulla tecnostruttura. Se non ti adegui alle volontà sei cacciato, perché se è vero che la Petrapulacos è stata scelta dalla politica è altrettanto vero che ha un contratto a tempo indeterminato, d’altronde per la prima volta un assessore con una lettera revoca un atto amministrativo di un tecnico (la circola per lo screening) cosa che ci pare non molto regolare a livello amministrativo.
La seconda. Il centrosinistra che si spella le mani per il femminismo e per il lavoro a parole, nei fatti caccia una dirigente di punto in bianco donna, appunto, che parla apertamente di un trattamento che se fosse stato uomo non avrebbe avuto.
La terza. Bonaccini si è dato di nebbia, a parte una striminzita dichiarazione non ha voluto metterci la faccia lasciando l’Assessore nelle sue “pesche”.
La reazione dell’opposizione non si è fatta attendere, in primis Fratelli d’Italia, unico partito che può vantare di essere all’opposizione anche a livello nazionale. Per l’ On. Galeazzo Bignami ed il Capogruppo in Regione Marco Lisei non ci sono dubbi sul fatto che
“la sanità emiliano romagnola è eccellente per chi ci lavorava e non per chi la governava, ci sono troppe zone d’ombra, potentati e protettorati, posizioni di rendita, mediocrità e superficialità. Hanno sempre buttato la polvere sotto il tappeto, evidentemente ormai il tappeto non era abbastanza grande per coprirla e tutti i problemi stanno emergendo. Basti guardare al caos tamponi, rilascio dei green pass tardivo, prestazioni sanitarie arretrate, buchi di bilancio, personale sanitario non valorizzato con stipendi bassi, assenza dei medici di base e di pronto soccorso sono solo alcuni dei problemi che vivono i cittadini, senza considerare un deficit di bilancio che è un vero e proprio buco che ancora non sappiamo con quali risorse ripianare.”