Dalle cooperative ai centri sociali, l’estrema sinistra radical chic al potere, ma soprattutto il sottobosco delle associazioni finanziate dal Comune e da lui stesso.
Ha appena vinto le primarie di Bologna, ma Matteo Lepore non è certo il nuovo che avanza, visto che lavora da candidato Sindaco da tempo. Armatevi di pazienza e leggete fino all’ultima riga se volete sapere molti degli intrecci politici, economici e sociali che ci sono dietro a Lepore.
Non c’è solo il video del 25 febbraio del 2020, a inizio pandemia quando il geniale Lepore disse: “Come abbiamo visto il Coronavirus è un fenomeno mediatico più che reale. L’influenza di questo inverno è molto più invasiva di questo virus che in questo momento sta creando molti problemi, molte preoccupazioni ma è più una questione di percezione” (clicca qui per vedere il video), non c’è solo la fantastica idea, in piena pandemia, di mettere in fila migliaia di cittadini bolognesi, senza mascherine, per regalargli la Card Cultura gratis (clicca qui per vedere servizio) esponendoli al rischio contagio, non c’è solo la condanna per il caso Lombardelli, assunto come Capo di Gabinetto dalla Giunta pur avendo la terza elementare, che fece avere una condanna dalla Corte dei Conti, c’è molto altro.
Immagino vi chiederete come sia possibile che una persona così goda di tanto consenso…ecco alcune spiegazioni del mondo Lepore.
Già perché Lepore è un delfino di Merola e del mondo delle cooperative fin dal 2008 quando diventa responsabile dell’Area Sviluppo territoriale, innovazione e internazionalizzazione di Legacoop Bologna, contemporaneamente dal 1999 al 2009, fa parte del Consiglio di Quartiere Savena, ricoprendo l’incarico di vicepresidente nel mandato 2004 – 2009 proprio dove Virginio Merola fece il Presidente che nel 2011 ovviamente se lo porta dietro in Comune come Assessore, prima al Turismo e a all’Agenda Digitale (nel mandato amministrativo 2011 – 2016), poi promuovendolo ed aggiungendogli le deleghe della Cultura e lo Sport e Patrimonio. E’ evidente che sono proprio queste le deleghe sulle quali costruisce il suo successo alle primarie e quelle sulle quali spera di diventare Sindaco.
Queste deleghe sono un vero e proprio tesoro, milioni di Euro di Tassa di soggiorno, circa oltre 6 all’anno, unite al potere di distribuirle ad una miriade di Associazioni culturali unite al potere di gestire il patriomonio ovvero gli immobili del Comune, oltre che quello di gestire le assegnazioni dei campi e delle palestre per le Associazioni sportive. Chi beneficerà mai di Lepore come Assessore? Quali mai saranno le Associazioni culturali che ricevono questi soldi? Chi appoggeranno mai alle elezioni?
L’arcigay di Bologna viene ricoperto d’oro, visto che con lui ha ricevuto il prestigioso immobile “la Salara” senza alcun bando pubblico (clicca qui per vedere articolo) e nel corso del suo mandato aumenta i contributi ricevuti da 111.106 € (bilancio 2015) a 467.303 (bilancio 2020).
Tutto ciò ovviamente fra le proteste delle opposizioni. Soprattutto quella del Consigliere Comunale Marco Lisei Fratelli d’Italia assieme a Galeazzo Bignami quali fecero esposto alla Corte dei Conti (sul quale mai ebbero risposta) e pubblicarono diversi video (Clicca qui per vedere il video)

Ovviamente chi ha appoggiato Arcigay il Cassero alle primarie? Ecco la voce di tre paladini dell’Arcigay, ai quali se ne aggiungono molte altre.
Oppure l’Associazione Senza il Banco, la cui presidente è tal Vittoria Affatato
Lepore trasfoma i vecchi centri anziani (con buona pace per loro) in Case di Quartiere. Viene fatta una “pagella” dalla Fondazione per l’Innovazione Urbana (un organo del Comune sotto le direttive di Lepore stesso) e cinque strutture vengono “bocciate” e chi vince improvvisamente i bandi per la loro gestione, senza mai aver prima gestito un centro anziani? Ovviamente Senza il Banco che si aggiudica ben 3 immobili, Il Centro Il Gufo, il Pilastro ed il Katia Bertasi. Anche qui fra le polemiche dei precedenti gestori.
Le altre case di quartiere promosse? Ovviamente sono guidate da varie Associazioni, tra cui Ancescao il cui Presidente è Nives Zaccherini che come vedete non nasconde le sue simpatie…

Poi ci sono i legami con i centri sociali, non quelli per anziani, ma quelli fracassoni, che manifestano scrivendo sui muri della città, spaccando magari vetrine e lanciando bulloni. Il suo amore verso i centri sociali non lo nasconde. Uno su tutti. Labas al quale addirittura gli ha dato una sede prestigiosa l’ex Quartiere San Vitale, con buona pace per tutti i cittadini che oggi devono fare diversi Km per avere un certificato anagrafico o qualche servizio. Labas è il centro sociale che nasce dall’occupazione abusiva prima di una Banca nel 2016 (clicca qui per leggere articolo sull’occupazione di Banca Etruria) poi addirittura una ex – Caserma Masini.

Ecco dopo tante occupazioni Lepore non solo gli assegna, appunto, un immobile del comune, ma glielo conferma pure nonostante le tante proteste dei residenti della zona, se no occupano altrove…

Ma le amicizie con i centri sociali non si limitano a Labas… l’altro storico Xm24 viene protetto fino all’ultimo da Lepore, perché “riconosce l’importanza della progettualità politica, sociale e culturale” questo alla fine verrà sgomberato, ma intanto grazie a Lepore che s’impegna a trovargli una sede nuova, che però alla fine non trova, guadagna tempo.

Queste posizioni sui centri sociali gli hanno garantito l’appoggio della lista Coalizione Civica, la lista estremista di sinistra rappresentata in Consiglio Comunale da due esponenti Clancy e Martelloni e che esprime anche un consigliere nel Quartiere Santo Stefano, tal Begai noto esponente appunto del centro sociale Labas (cliccando qui potete ascoltare in un suo intervento) nel quale chiede di “scavalcare la proprietà privata…”.
Non finiscono qui le Associazioni vicine ai centri sociali aiutate o finanziate, perché sono centinaia quelle finanziare dal settore cultura. C’è l’associazione Cheap, con sede nel centro sociale Tpo, così come l’associazione YaBasta. L’associazione Cheap riceve tutti gli anni 12.000€ per attaccare manifesti “artistici” come questi
Ma chi è il direttore del settore Cultura e Promozione della Città? Il dott. Osvaldo Panaro, laureato in Ingegneria Industriale che da questa foto nel suo profilo vediamo molto vicino all’Arcigay, a cui settore Cultura non lesina come abbiamo detto finanziamenti. Coincidenze?
Forse, come forse è una coincidenza che la Sardina Sartori abbia ricevuto dal 2017 anni circa 20.500€ con l’Associazione La Ricotta, ben oltre i 7.500 che la stampa ha riportato per l’evento “SUPER RAVONE” a proposito titolo vi ricorsa qualcosa?

E le Sardine cosa avranno votato? Ovviamente Lepore! “C’è connessione” dice Santori… economica sicuro!

Tale è la connessione che la sardina viene candidata nelle liste del PD. Alla faccia di chi non voleva fare politica…
Connessione che c’è anche ad esempio con Radio CAP, una piccola Radio di Quartiere, finanziata con i soldi del Comune, ribattezzata “radio Bestemmia” dal consigliere di Fratelli d’Italia Marco Lisei (clicca qui per vedere il servizio) che vanta tra i suoi fondatori Giacomo Tarsitano che oggi nello staff di volontari che aiuta Lepore. Anche lui ovviamente si conquista una candidatura in consiglio comunale.

Ma non c’è solo lui nello Staff di Lepore, assieme a lui ad esempio c’è Giuseppe Vitiello, nel 2018 partecipa al Bilancio partecipato con il progetto I love San Ruffillo per un valore del progetto di 130.000€, poi diventa uno dei membri del comitato scientifico dell’Agenda Digitale (proprio una delle deleghe di Lepore!), un progetto del Comune che finanzia centinaia di Associazioni. Tra le quali la Fondazione Gramsci, ANPI, Associazione Avvocati di Strada il cui Presidente è Antonio Mummolo, consigliere regionale pd ovviamente fervido sostenitore di Lepore

D’altronde Lepore ha deciso di far coordinare gli attivisti a tal Erika Capasso, vicina all’estrema sinistra, ai centri sociali ed alle Ong pro migranti, la quale risulta anche Presidente dell’Associazione Hayat che dal Comune di Bologna ha ricevuto in gestione un immobile in Via Libia per svolgere la propria attività associativa e di volontariato.
Poi abbiamo le Cucine Popolari, che fanno riferimento all’Associazione CiviBo, anch’esse gode di finanziamenti ed immobili del Comune di Bologna, il suo ideatore Roberto Morgantini è un fan sfegatato di Lepore.
Le cucine popolari sono in realtà il vero e proprio motore della campagna elettorale di Lepore. Si dirà, “fanno del bene, aiutano i poveri”. Certo, ma la realtà che a Bologna non tutte le associazioni sono uguali. Per fare del bene devi essere di sinistra se no calci nel sedere e tanti saluti.