L’emergenza legata alla pandemia da Covid_19 ha comportato una drastica riduzione dell’assistenza medica ordinaria, facendo registrare un decremento, e talora una completa interruzione, dell’attività ambulatoriale, di degenza e chirurgica. Sono abbastanza impietosi i dati che emergono da uno studio dell’autorevole British Journal of Surgery: un calo del numero di interventi chirurgici in elezione pari al 78%, con picchi fino al 94% nelle regioni più colpite. Questo il tema centrale dell’interrogazione presentata alla Giunta regionale da Michele Barcaiuolo: “Giustamente la fase emergenziale dell’epidemia ha richiesto un dispiegamento di forze sanitarie senza precedenti, impegnate sull’unico fronte della cura dei pazienti Covid_19. Questo ha comportato annullamenti o ritardi che ora devono essere colmati “.
L’elemento di maggior preoccupazione è stato il calo degli interventi eseguiti per patologia oncologica, con un -36% in Italia, e da qui la richiesta di conoscere dati precisi e tempistiche per la ripresa dell’attività di screening, oltre che quella chirurgica, in Emilia Romagna: “Come sappiamo la cura della maggior parte dei tumori solidi si basa sull’asportazione chirurgica: il mancato o ritardato trattamento può comportarne la progressione o compromettere la possibilità di guarigione. Non possiamo permettere che chi è sopravvissuto al Covid ci lasci per un ritardo nella diagnosi o nel trattamento”, sottolinea il Consigliere di Fratelli d’Italia.
I medici sono i primi ad aver lanciato l’allarme. Secondo loro infatti ritardando diagnosi e cure si rischia di fare molti più morti che per il Coronavirus. Ci vorranno mesi, se non un anno, per poter tornare alla normalità, e anche facendo gli straordinari le strutture emiliano romagnole non possono reggere tali ritmi: “per questo chiedo alla Regione quali idee o strategie stia mettendo in atto per assicurare una ripartenza rapida, di alto livello qualitativo e che non congestioni i nostri ospedali con intoppi e arretrati. La Sanità deve ripartire, lo dobbiamo ai nostri cittadini che necessitano di interventi salvavita”, conclude Barcaiuolo.