La Regione adotti una soluzione definitiva contro i miasmi.
Le emissioni odorigene di attività industriali e agricole rappresentano uno degli impatti ambientali più importanti ed invasivi nella quotidianità dei cittadini. Nonostante questo, solamente negli ultimi anni si è iniziato a parlare di questo fenomeno. Infatti, la normativa nazionale che abilita le amministrazioni ad includere nei processi autorizzativi delle attività produttive ed impianti industriali degli indirizzi per minimizzare le criticità in tema di odori, è abbastanza recente.
Da allora, diverse regioni hanno iniziato ad adottare delle linee guida sul tema in attesa di una normativa specifica. In particolare, la nostra Regione, nel 2018, ha elaborato delle linee guida contenenti modalità di indagine sulle problematiche di odore associate alle attività precedentemente citate operanti sul territorio regionale.
“Tali linee guida era previsto venissero applicate transitoriamente fino al 2019 e se ne sarebbe dovuta poi verificare l’efficacia” rende noto Michele Barcaiuolo, consigliere regionale di Fratelli d’Italia ed autore di un’interrogazione sul tema. “Eppure, ad oggi, non risulterebbero novità riguardo ad un impegno concreto da parte della Regione per contrastare le emissioni odorigene. Per questo ho interrogato la Giunta se le linee guida applicate si siano rivelate utili e se abbia intenzione di arrivare ad una soluzione definitiva al problema adottando specifiche disposizioni normative” aggiunge. “Anche la Provincia di Modena è colpita da questo fenomeno” spiega Barcaiuolo “basti pensare alle ormai tristemente famose fonderie della Madonnina a Modena o a San Cesario dove giungono miasmi da una vicina attività di lavorazione di scarti animali.
Le emissioni odorigene di attività industriali e agricole rappresentano uno degli impatti ambientali più importanti ed invasivi nella quotidianità dei cittadini. Nonostante questo, solamente negli ultimi anni si è iniziato a parlare di questo fenomeno. Infatti, la normativa nazionale che abilita le amministrazioni ad includere nei processi autorizzativi delle attività produttive ed impianti industriali degli indirizzi per minimizzare le criticità in tema di odori, è abbastanza recente.
Da allora, diverse regioni hanno iniziato ad adottare delle linee guida sul tema in attesa di una normativa specifica. In particolare, la nostra Regione, nel 2018, ha elaborato delle linee guida contenenti modalità di indagine sulle problematiche di odore associate alle attività precedentemente citate operanti sul territorio regionale.
“Tali linee guida era previsto venissero applicate transitoriamente fino al 2019 e se ne sarebbe dovuta poi verificare l’efficacia” rende noto Michele Barcaiuolo, consigliere regionale di Fratelli d’Italia ed autore di un’interrogazione sul tema. “Eppure, ad oggi, non risulterebbero novità riguardo ad un impegno concreto da parte della Regione per contrastare le emissioni odorigene. Per questo ho interrogato la Giunta se le linee guida applicate si siano rivelate utili e se abbia intenzione di arrivare ad una soluzione definitiva al problema adottando specifiche disposizioni normative” aggiunge.
“Anche la Provincia di Modena è colpita da questo fenomeno” spiega Barcaiuolo “basti pensare alle ormai tristemente famose fonderie della Madonnina a Modena o a San Cesario dove giungono miasmi da una vicina attività di lavorazione di scarti animali. Per fortuna, in entrambi i casi, il Comitato RespiriaMo Aria Pulita a Modena e la lista Rinascita Locale a San Cesario, che ringrazio, da tempo, con le loro battaglie, tengono alto il livello di attenzione su questo tema”.